Cenno biografico e artistico di Eugenio Giannone     In un paese che ha una consolidata vocazione  artistica, con molti suoi figli che si sono distinti nella  botanica, nel diritto, nella sociologia, nella scrittura,  nella musica e nella scultura, pensar

 

Pietro Arfeli, ‘u pitturi

Cenno biografico e artistico di Eugenio Giannone

In un paese che ha una consolidata vocazione artistica, con molti suoi figli che si sono distinti nella botanica, nel diritto, nella sociologia, nella scrittura, nella musica e nella scultura, pensare – da parte delle nuove generazioni – che la pittura non sia un’arte recente ben pochi lo crederebbero, perché, effettivamente, anche in questo campo, la nostra Città può vantare illustri rappresentanti. I più giovani li conosciamo, dei più vecchi è sbiadito o perso anche il ricordo (Martorana, Modesto Abella); solo i meno giovani e gli amici si ricordano d’un ragazzo che, ancora bambino, negli anni ’50 cominciò a far parlare di sé. Ci riferiamo a Pietro Arfeli che, finalmente, dopo una frattura durata sin troppo, torna alle origini, rivitalizzando un cordone ombelicale che, in cuor suo, mai aveva reciso. Da Antonino e Maria Gambino, Pietro Arfeli nasce a Cianciana nel 1947 e inizia la sua avventura pittorica con i calzoni corti, quando all’età di nove anni, a volte a lume di candela nelle gelide notti invernali, riempiva album con disegni di Black Macigno, Capitan Miki, Akim e altri eroi dei fumetti che popolavano la fantasia di noi bambini. Dopo la scuola media, la famiglia lo indirizza a studi artistici che compie a Palermo, frequentando il Liceo artistico e l’Istituto d’Arte. La predisposizione artistica, l’amore per il disegno erano tali che non era infrequente vederlo in giro per il paese o per le campagne con un taccuino e una matita in mano: era diventato “Petru, ‘u pitturi”. A quindici anni allestisce la prima mostra e ne parlano i maggiori quotidiani isolani; incoraggiato da Totò Di Maria, allora sindaco, da altri consiglieri comunali e soprattutto da don Giuseppe Ciaravella, si ripete l’anno dopo (1964) con un’altra personale in grande stile presso il Cinema Augustus. Nel 1966 Pietro si iscrive all’Accademia di Belle Arti che non completa perché a Palermo gli viene offerta l’occasione di esordire nel mondo della Grafica Pubblicitaria. Nel ’70 si ritrova a Milano, allora il cuore del mondo pubblicitario e artistico. Nella capitale lombarda, dove dimora per cinque anni, lavora come grafico e visualizer presso due grandi agenzie internazionali di pubblicità, la “Ata Univas” e la “Milano & Grey”. Spinto dal desiderio di conoscere e di apprendere, diventa socio di note associazioni artistico-culturali come “Il Triedro”, “L’Isola di Milano” e il famoso “Circolo Artistico Bagutta”. Sono anni di grandi soddisfazioni, riscuote successo in tutte le mostre cui partecipa e si dedica senza sosta allo studio e alla ricerca di nuove soluzioni pittoriche e grafiche. A fine ’74 rientra a Palermo dove fonda una sua agenzia di grafica pubblicitaria, la “Visual”. Nello stesso periodo eventi esistenziali non positivi lo distolgono dalla pittura si dedica esclusivamente alla pubblicità. Oggi, ormai in pensione, riacquistata una sicura serenità interiore, riprende il suo antico amore e più frequentemente si fa rivedere a Cianciana; addirittura riscopre la voglia di studiare e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Palermo e frequenta la Scuola Libera di Nudo.

Eugenio Giannone

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Salotto Artistico Sito villachincana
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